Confessioni di una Yogi Novella
Se anche tu sei qui perché “quelqualcuno” ti ha detto che “Lo yoga fa bene” ma non hai mai provato e non sei sicura che faccia per te, ho una buona notizia! sei sul post-blog giusto!
Stasera sono in vena di confidenze e confessioni e spero di poterti dare qualche risposta e spunto di riflessione in più riguardo alle tue, più che lecite, vedrai, domande e curiosità : cercheremo di scoprire insieme se lo Yoga può essere una strada da percorrere o se, invece, davvero, non fa per te.
Ti racconto la ia esperienza:
Qualche anno fa mi ritrovai a chiudere la mia attività : un brand di abbigliamento etico e sostenibile per bambini. Non solo un brand, ma un concetto, un’idea, un progetto fatto di schizzi, viaggi, anni di studi, di lavoro, progettazione, facòn, shop fisico e on line, e tutto ciò che gira intorno a un brand autoprodotto di abbigliamento, nel quale avevo investito ogni forza, ogni giornata, ogni spicciolo messo da parte negli anni precedenti.
Nell’arco di poche settimane, in concomitanza con la pandemia, dopo aver messo nero su bianco gli ultimi conti.. puff.. tutto ciò che avevo costruito e intorno al quale aveva girato la vita mia e della mia famiglia, doveva essere piegato in apposite scatole e archiviato.

Fine della storia. Ritinteggiai di bianco le pagine della vita, e mi fermai ad aspettare di capire con cosa avrei potuto ricominciare a scriverle.
Fu in quel periodo, quando le giornate non avevano più una scadenza regolare data dai ritmi incessanti del lavoro, che capii che forse era arrivato, dopo tanti anni, il momento di prendermi qualche momento per me: dovevo “rialzarmi“, fisicamente proprio, in seguito a una brutta conseguente infiammazione dello psoas, che se “Non tutti i mali vengono per nuocere” e “Ogni medaglia ha il suo rovescio“, ciò che mi era successo poteva avere un senso.
In quel periodo “quelqualcuno” era arrivato anche da me a consigliarmi di provare qualche lezione di Yoga.. “dicono faccia bene.. a livello psicofisico.. rilassa sai?” e vabbeh.. proviamo.. mal che vada mi annoio e smetto.. poco convinta dei miracoli decantati da chi stava seduto a gambe incrociate su un tappetino, iniziai i miei goffi tentativi di seguire qualche video su YouTube..
La prima volta che una flessibilissima e sinuosissima ragazza sul video mi mostrò il “cane a faccia in giù” ebbi una specie di attacco di panico: sembrava la cosa più “semplice” del mondo, tanto semplice da non capire come se ne potesse trarre beneficio, eppure io sentivo il sangue al cervello, le spalle in fiamme, l’equilibrio labile e..no.. i miei talloni non avrebbero mai e poi mai toccato terra. Scimmiottai altre due o tre asana, quante ne bastarono per farmi comprendere quanto il mio corpo avesse completamente dimenticato molti dei movimenti possibili: quelli che se li vedi fare dici .. embè.. e che ci vuole? .. tipo l’equilibrio su una gamba nell’albero o semplicemente stare seduti a gambe incrociate con la schiena dritta per qualche minuto. Seguì un senso di indeguatezza fotonico, spensi il telefono, ringraziai di non aver provato una classe dal vivo come prima esperienza, tornai alla mia giornata.
ll giorno dopo un’ inspiegabile spinta mi fece riaprire quel video. Rimettermi a testa in giù.. e così nei giorni seguenti.
Iniziai a capire come mettermi a testa in giù nel cane.. come trovare l’equilibrio su una gamba, come regolare la respirazione, iniziai ad ascoltare: ciò che la ragazza diceva, ciò che il mio corpo chiedeva.
Mattina dopo mattina imparavo a prendere consapevolezza di ciò che potevo fare, di dove il corpo mi imponeva di fermarmi, di quello che avrei potuto imparare a fare, dei movimenti che avrei fatto bene a non dimenticare: iniziai a scorrere video diversi, scaricai un’app gratuita e scoprii che certe sequenze mi facevano un bell’effetto, rigenerante, attivante, mi mettevano buonumore. Altre mi innervosivano, altre ancora mi annoiavano. Capitava che sequenze e lezioni che in determinati momenti mi avevano dato quella piacevole sensazione, eseguite in altri momenti, mi facessero un effetto opposto. Iniziai a frequentare qualche lezione in presenza, compresi che ogni maestro/a aveva uno stile diverso, un modo diverso, una frequenza diversa. Non era mai uguale. Mi sono iscritta a un corso online perchè capii che preferivo il mio ambiente di casa, e nel rispetto del mio corpo e della mia “comodità”, nei mesi successivi, iniziai a cercare di capire quale fosse lo “stile”, la sequenza più adatto a me.
Intanto iniziai a osservare quei cambiamenti che gli altri vedevano in me e io stessa iniziavo a percepire in modo tangibile.
Avevo di nuovo bisogno di muovermi, passeggiare, camminare, tornare a respirare.
Iniziai ad ascoltare cosa comunicava il mio corpo: la sua necessità di fare scelte più consapevoli riguardo ciò che mangiavo e ai prodotti che usavo. Cambiavano le mie priorità , il modo di investire il tempo, non mi “attaccavo” più ai piccoli “drammi” quotidiani.. lasciavo che scorressero.. come le cose, le persone e le situazioni che non mi facevano “bene” e alle quali non facevo bene. Imparai ad avere rispetto di me, dei miei spazi, e a togliere il peso di ciò che il mondo si aspettava che fossi e facessi e , insieme, andò via anche quella manciata di chili che avevo accumulato attraverso lo stress e le emozioni “contenitive” degli ultimi anni.
Quei 15 minuti di Yoga ogni mattina, alle quali avevo aggiunto le lezioni di pilates, stavano dando una mano di bianco anche alla mia mente, alle mie cellule, e mi stavano aiutando a cambiare punto di vista per ricominciare a scrivere le pagine di un’altro “capitolo” (compresa questa che stai leggendo), a rialzarmi, più forte di prima.

I saluti al sole, stavano avendo effetti positivi anche sulla mia fisicità : iniziavo a sentirmi più forte, più tonica, più agile e flessibile.
Avevo più energie, la divanodipendenza mi lasciò per fare posto a passeggiate sempre più lunghe che si trasformarono in corse e trekking.
Respiro, movimento, ascolto, recupero del ritmo circadiano (anche l’insonnia dopo un pò mi lasciò in pace)..e un anno dopo alla visita di controllo per la malattia autoimmune che mi porto appresso dal 2013, il mio intestino risultava ringiovanito di 10 anni.
Ho scoperto di poter fare cose che non mi sarei mai sognata di fare: correre per un’ora, pedalare per 60-80 km, rimettermi in gioco e diventare insegnante di Pilates, mettermi in verticale sulle braccia. Più imparavo, più il mio corpo mi trasmetteva benessere e vitalità : Così ho iniziato ad ad approfondire, leggere, cercare di capire. Volevo comprendere se e quale fosse il meccanismo fisiologico che attraverso un piccolo rito mattutino fatto di asana e saluti al sole mi stesse facendo, letteralmente, rinascere.
Lo Yoga è anche condivisione e scambio: di energia con la Terra, con gli altri, di conoscenza e consapevolezza, di punti di vista e culture. Ad un certo punto ho sentito la necessità di restituire questo scambio prezioso: volevo condividere con altri quello che avevo imparato e ricevuto da questa esperienza. Così ho iniziato a formarmi come insegnante di yoga: ho trovato conferme e sto ancora cercando risposte alle tantissime sfumature di questa pratica che viene tramandate da secoli.. (un motivo ci sarà ..no?!)

Ciò che è certo è che lo yoga si: FA BENE! a qualsiasi livello ma meglio se praticato tenendo a mente che:
- Non c’è da aver paura a provare perchè chiunque sia arrivato ad insegnare ha iniziato con un calo di pressione post cane a testa in giù e può capire il tuo “disagio“;
- Che si, entrare per la prima volta in una classe in presenza può mettere un pò in imbarazzo, ma ricorda che nessuno dei presenti sarà li per guardarti/giudicarti perchè sarete tutti li per un unico scopo: concentrarvi sulla pratica per stare bene (oltretutto il “non giudizio” è uno dei capi saldi di ogni yogi che si rispetti.. sei al sicuro! 😉
- Che non è uno sport, (come il Pilates al quale dedicherò un altro articolo), ma un prendersi cura di se;
- Che si basa su piccoli movimenti ed esercizi di respirazione ma nello stesso tempo fortifica muscoli e ossa e riequilibra le energie interne.
- Che prima di trovare l’insegnante, l’ambiente, la lezione giusta potrebbero volerci settimane o mesi;
- Che può essere definita una pratica autocurativa: fa bene per il mal di testa, la digestione, i dolori cervicali e lombari, lo stress e i dolori articolari, ma se non provi non lo saprai;
- Che è meglio essere seguiti per poter creare una pratica su misura perchè non tutti gli stili, le asana, le sequenze, i mal di testa e mal di schiena sono uguali e le sequenze non sono adatte a chiunque in qualunque momento: di conseguenza il rischio di farsi male emotivamente e fisicamente è reale;
- Che se preferisci iniziare a casa, nel ritaglio di tempo che per te è migliore, al riparo da occhi indiscreti e fuori dal traffico, costruendo una pratica studiata sulle tue esigenze, puoi scrivermi e possiamo trovare insieme il percorso adatto a te;
SE SEI CURIOSA DI SAPERE COSA PUOI FARE PER TE CON LO YOGA FISSA UN INCONTRO GRATUITO CON ME SU ZOOM.
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