
All’inizio del secolo scorso, la poetessa Vittoria Aganoor, trascorreva le sue giornate scrivendo lettere ad amici, parenti, e altri “allittrati” della sua vecchia compagnia, per raccontare della nuova vita col marito Guido, nel paese di Monte del Lago.
Questa fitta corrispondenza legò il paese a questa “particolare”, per l’epoca, forma letteraria. Tanto da attribuire alla poetessa un Premio Letterario Nazionale nel 1998.
Mi sono soffermata a leggere questa storia, mentre passeggiavo per Monte del Lago, e ho riflettuto su quanto la comunicazione, quella che oggi chiamiamo anche “connessione“, abbia radici antiche e sia stata, in tutte le sue forme, fonte di salvezza e sopravvivenza per noi esseri umani.
Tutto il nostro mondo è fatto di connessioni, corrispondenze, comunicazione.
Le relazioni sentimentali, familiari, sociali, le comunicazioni tra i popoli che hanno fatto nascere nuove civiltà , la connessione al Wi-Fi.. che ci fa entrare in mille mondi e modi diversi con un click.
Io stessa, in questo momento, sto condividendo con voi racconti e pensieri.
In questa vita frenetica, però, ci dimentichiamo spesso della connessione primaria, quella che per secoli ha fatto si che ci evolvessimo, la connessione tra corpo e mente, cuore, e anima.
Lo Yoga, disciplina millenaria, incentra quasi tutta la filosofia sulla consapevolezza intesa come connessione, e insegna che non ci può essere comunicazione col mondo esterno se non avviene prima al nostro interno, facendo “muovere” corpo e mente all’unisono: se il corpo non è flessibile, non potrà esserlo la mente. Se non abbiamo i pensieri in ordine anche il corpo si scombussolerà .. e viceversa.
Questa comunicazione nello yoga, contrariamente alle altre discipline, però, parte dal corpo. E’ il nostro corpo che, muovendosi, rilassandosi, contraendosi ecc.. , dice la scienza, manda messaggi al sistema limbico del cervello, innescando un.. click!
Questo ammasso di materia grigia, per fortuna, è un organo con una grandissima capacità di adattamento, questo spiega perchè quando siamo, per esempio in viaggio in un nuovo posto, all’aria aperta e passeggiamo, ci sentiamo più¹ rilassati, o, al contrario, se siamo a disagio una nuova situazione avremo una postura fisica e mentale contratta e, tornando a casa, ci sentiremo peggio di prima.
Questi sono alcuni effetti che la pratica dello Yoga fatta di respiro, concentrazione, equilibrio, flessibilità , può avere sulla nostra mente.


Ciò non vuol dire che per stare bene dobbiamo superare i nostri limiti cercando posizioni da contorsionista bulgaro, prendere intere giornate libere a lavoro per concentrarci sulla meditazione o eseguire 108 saluti al sole ad ogni alba.
Se impariamo a coinvolgere il nostro corpo nella nostra vita in modo graduale, senza sforzo, allungandoci un pò ogni mattina, ascoltando con attenzione i nostri tendini e i muscoli senza maltrattarli, ma coccolandoli e iniziando a percepire la nostra muscolatura profonda, quella che ci porta in giro nella quotidianità frenetica, comunicheremo alla nostra mente: sicurezza, attenzione, amore, e consapevolezza.
“attraverso particolari meccanismi neuromuscolari coinvolti nell’esecuzione (..) apporteremo gradualmente alcuni specifici cambiamenti nell’intera personalità dell’individuo” (D.Bada)
Risolto anche il mistero della “pace” interiore che solo un maestro zen sa trasmettere:
governa il suo corpo, quindi i suoi pensieri, di conseguenza se il mondo casca si sposta più in là.. come la Carrà , ma più rapidamente 😉 .
Tutto ciò per dirti che:
Se il logorio della vita moderna ti ha incriccato i pensieri e la schiena..

E se ti serve una guida per iniziare: Entra nella stanzetta di Tocc’Asana!
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