Di quella volta che, esiliati dai social, ci rifugiamo all’ #Elba

Rieccomi, dopo un paio di bimestri di esilio dai social, a scrivere le pagine di questo breve e sconnesso #diariodibordo .
Nessuna crisi esistenziale, non preoccupatevi,
Ciò che è successo e mi ha colpito è stato il furto di Identità digitale del quale sono stata vittima qualche mese fa.
Si vede che là dove non siamo più in grado di rubare oggetti né fasci d’erba più buona al vicino, abbiamo imparato ad appropriarci di pagine Instagram.
Oppure magari è vero che i ricordi, le emozioni, le esperienze sono il bagaglio più prezioso che abbiamo e forse, qualcuno, se ne è accorto. Fatto sta che avrei preferito mi fosse sottratto qualcosa di materiale. QuelQualcuno, però, non sa che sono beni non sottraibili, al massimo, condivisibili.
Così, dopo qualche mese di riflessioni su vari aspetti di questa mia forma di condivisione, ho scelto di continuare a raccontare dei nostri week end nomadi con VaLento. Scrivere (inutilità soprattutto) è una delle cose che mi appassiona e poi i feedback da parte di chi mi scriveva che grazie a queste poche pagine “viaggiava” con noi o viaggiava di più e di chi, invece, mi ha chiesto consigli e approfondimenti su mete e “metodi” low cost per affrontare un week end fuori porta, mi ha fatto comprendere quanto un racconto può far nascere l’idea di un viaggio, un viaggio può fare incontrare culture, la cultura può far crescere le persone e, che, nel mio piccolo, posso creare piccoli circoli virtuosi e istillare idee per godere di piccoli momenti di felicità .
Pochi preparativi (che sempre del partito “pronti via” siamo..), una spolverata a VaLento, una dozzina di tapperwear pieni di avanzi di frigo, 5/6 casse d’ acqua stipate nel gavone che se no Blue Eyes mi va in panico da disidratatazione, e dopo aver trasportato tutto lo scatolame e i biscotti sui quali potevamo contare, acciuffammo il gatto, convincemmo il Moro e, ignara dei piani subdoli del mio consorte, dopo che ebbe legato le bici sul retro e nascosto caschi e fondelli nell’ angolo più recondito del gavone, mi lasciai traghettare all’ Elba, finalmente, per il mio compleanno!


Prima tappa: #Porto Azzurro
L’ Isola ci ha colpito subito per i colori: i turchesi piu turchesi, le spiagge rosse più rosse, gli scogli più scogli e le straduzze impervie, decisamente molto impervie!
Approdati a bordo di un BatTraghetto a #PortoFerraio, ci siamo diretti verso #PortoAzzurro: uno dei centri piu segnalati dalle guide.
Là si trova #PiazzaMatteotti, la piu grande dell’isola, circondata da negozi, bar, ristoranti e locali dove poter godere di un ottimo aperitivo, gustare piatti tipici, passeggiare romanticamente sul lungomare e fare shopping.
Ma prima di fermarci a godere di tutta questa socialità , avevamo la necessità di trovare un posto-sosta per la notte in cui raccoglierci e tornare umani profumati.
Alla richiesta esigua di un posto tranquillo, isolato ma non troppo, vista mare e, soprattutto, gratuito, #Googlemaps risponde indicandoci la #SpiaggiaReale.

Andarsene in giro con un mezzo di 26 quintali dalle forme non proprio aereodinamiche e pieno di cose, cibo, animali e persone non è sempre così agevole e romantico.
A 300 mt dalll’arrivo, a suon di squassi e sobbalzi, abbiamo iniziato a capire quanto sarebbe stato difficile spostarsi, come avevamo pianificato, per tutta l’isola. Stradine sterrate piccole e strette, buche e dissestamenti che rendono l’Elba tanto incontaminata e bella quanto difficile da percorrere.. se non a piedi o in bici.
Per fortuna abbiamo quasi sempre l’opzione due ruote con noi anche perchè, senza le biruote, Blue Eyes nun se move…
Finalmente, superato l’ultimo ostacolo, grazie alle abilità del pilota e alle mie preghiere, ci accampammo per la prima notte.. sullo scoglio!
Il consiglio è quello di non avventurarvi se vi muovete in #camper e non siete particolarmente abili nel manovrarlo.
Poco prima dello scoglio con vista c’è un #Camping raggiungibile in modo più semplice, a pagamento.
Il tempo di una doccia e un panino romantico al tramonto e fu mattina.


Sveglia vista mare, caffè en plain air e… una bella passeggiata in direzione:
#LAGHETTODITERRANNERA
Attraverso una bella passeggiata completamente immersi nella #natura piu selvaggia si arriva a questo specchio verde acqua.
Una lingua di sabbia porta su un sentiero in salita e, percorrendolo, si ha la sensazione che forse, Napoleone, in esilio, ci andò di sua spontanea volontà .
Arrivati sul punto piu in alto si apre allo sguardo un panorama di un verde smeraldo che fa dimenticare ogni sasso, buca, strattone, scossone che ti ha portato fin li.



#laghettoterranera è, in realtà un lago artificiale.
Il suo colore è dato dallo zolfo creato durante le estrazioni della Pirite, dell’Ematite e di altri minerali che si effettuavano in quella zona. Non è balneabile per ragioni di sicurezza legate al fondo molto fangoso e scivoloso.
Tornati alla base, apparecchiato lo scoglio, e preparato un bel piatto di pasta con i pomodorini freschi del nostro orticello, eravamo pronti per andare a poltrire in #spiagiareale, sotto un chioschetto di palme con un buon espresso pret a portare.


La sera ci siamo spostati in centro con VaLento a seguito per godere della vita notturna di Porto Azzurro.
Abbiamo deciso di dare pace alle sospensioni di VaLento che rognava.. e di passare la notte al parcheggio comunale.
Arrivando sotto sera abbiamo pagato per i pochi minuti che restavano fino alle 20 e per un’ora del mattino dopo sapendo di voler ripartire presto.
#PortoAzzurro è un gioiellino incastonato tra gli scogli e il lungomare.
Locali, luci, chiacchiericci, negozietti di artigianato e tutto ciò che si può sperare di trovare per trascorrere una serata in relax tra una passeggiata, una cena, e un caffè vista porticciolo. Merita sicuramente una visita e un assaggio di tipicità .
Finito di brindare al mio compleanno, Blue Eyes era già pronto a sfoderare il suo programma segreto del giorno successivo: #Capoliveri ! Il sogno dei ciclisti di terraferma.
Io, ignara e alticcia, crollai in un sonno profondo fino all’alba.
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Puoi arrivare ovunque.. abbi pazienza!